C’era una volta un piccolo uomo.
C’era una volta un piccolo uomo ricco.
C’era una volta un piccolo uomo ricco e qualcuno dietro di lui che sapeva farlo parlare bene.
E c’era una volta l’Italia, uno stivale piantato nel mare.
Sullo scarpone montagne e città. Nelle città donne e uomini che imbastivano vite.
Il piccolo uomo aveva un sogno: comprarsi lo stivale, montagne e città comprese.
Cominciò a parlare, su uno scalino per farsi guardare da tutti.
Fu ascoltato. E fu eletto.
Cominciò ad entrare nella vita delle persone, senza chiedere permesso.
Comprò un Giornale, per chi sapeva leggere. E comprò una Tv, per chi non voleva pensare. Comprò una squadra di pallone, perché lo divertiva. Comprò una piccola città, per farla a sua immagine e somiglianza. Comprò i libri, per entrare nei pensieri.
Cominciò a comprare donne, usava soldi e favori.
Cominciò a comprare uomini, usava soldi e favori.
Cominciò a comprare sesso, usava soldi e favori.
Le donne e gli uomini, intanto sullo stivale, continuavano a imbastire vite.
Il piccolo uomo, intanto lo stivale, continuava a comprarselo.
Un giorno la Legge lo voleva arrestare.
Quel giorno il piccolo uomo ricco comprò la Legge.
Le donne e gli uomini, intanto sullo stivale, continuavano a imbastire vite.
Le donne e gli uomini, intanto sullo stivale, continuavano a imbastire vite.
Le donne e gli uomini, intanto sullo stivale, continuavano a imbastire vite.
se è tua... complimentii!! è bellissima cla ;)
RispondiEliminaSISI è mia! Se non fosse mia lo avrei specificato, grazie cmq!
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