venerdì 11 dicembre 2009

Un filtro per le parole


Oggi durante la lezione di Storia delle dottrine politiche, il prof ha detto che noi italiani siamo sfortunati, perchè abbiamo poche parole da usare e invece le cose del mondo sono miliardi.

E, io penso, se alle cose del mondo ci aggiungiamo ciò che c'è in noi di emozioni, sentimenti e pensieri, un vocabolario risulta davvero poco.

Poi non è solo questione di scelta delle parole giuste per veicolare i nostri pensieri, ma è anche scelta di TONO.

Capita spesso che solo per il MODO di dire certe cose, queste vengono recepite in maniera sbagliata.

Quanto è difficile tradurre in catene di fonemi ciò che di più recondito c'è nella nostra testa. Il meccanismo è talmente rapido che spesso neanche ci accorgiamo di aver detto ciò che abbiamo detto, e magari pensandoci su, scopriamo che è lontanissimo da ciò che in realtà pensiamo.

Ci vorrebbe una sorta di FILTRO, che blocca i discorsi e le frasi sbagliate, che hanno qualche difetto di fabbrica, che non corrispondono a ciò che, a mente fredda, noi pensiamo.

E una LUCINA rossa che lampeggia e ci avverte del pericolo: 'Ehi, parole, DIETRO FRONT, tutto da rifare!'

Chissà se così riusciremmo a capirci più facilmente, con il TONO giusto, la FORMA giusta e soprattutto i TERMINI giusti.