venerdì 24 giugno 2011

Mannarino - Me so 'mbriacato




"Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cerca' le parole.
Quanto è bbono l'odore del vento
dentro lo sento, dentro lo sento.
Quanto è bbono l'odore dell'ombra
quando c'è 'r sole che sotto rimbomba.
Come rimbomba l'odore dell'ombra
come rimbomba, come rimbomba.
E come parte e come ritorna
Come ritorna l'odore dell'onda."

No vabè, oggi è così. Oggi è Mannarino :)

mercoledì 22 giugno 2011

Modena City Ramblers - Mia dolce rivoluzionaria




21 Giugno: Modena City Ramblers a Roma.

Quando la musica ti scorre dentro le vene.

Grazie ragazzi! :)

martedì 21 giugno 2011

La Regina delle Stelle



E avanzava tra la nebbia la Regina delle Stelle.
Con lo sguardo rivolto verso il Sole, come un fiore giallo che d'estate si disseti.
Si difendeva con gli occhi e con gli occhi lo guardava.
Si bruciava per bruciarsi.
E nell'Oceano trovava refrigerio.

E avanzava tra la nebbia la Regina delle Stelle.
Nel buio le lacrime erano trasparenti, nel buio.
La schiena dritta, a voler sfidare il cielo.
Le mani giunte, a cercare un dio per poterlo bestemmiare.
E nel Sole trovava calore.

E avanzava tra la nebbia la Regina delle Stelle.
Le contava una ad una, per dimenticarle.
Le dimenticava per poterle ricontare, come stalagtiti appese al cielo.
Il cuore caldo, per sciogliere il ghiaccio del suo guscio.
La testa alta, alta di fierezza.

E avanzava tra la nebbia la Regina delle Stelle.
E imparò che il suo sorriso poteva farle luce, nel buio.

Un'ora su Facebook. Grazie e arrivederci :)


Ieri mi sono iscritta a Facebook.
Ieri stesso mi sono cancellata da Facebook. E' stata l'iscrizione più veloce della storia. Un'ora e mezza circa sono durata.
Avevo fatto le cose per bene eh. Foto del profilo, privacy, avevo cominciato ad aggiungere amici. Avevo pensato: beh, magari non è proprio così diabolico, magari ci si diverte, si rimane in contatto, si condivide musica Proviamo!
E ho provato.

Ore 23.30. Sono iscritta, con tanto di benvenuto sorpreso da parte di qualche amico/a.

Ore 00.10: Spengo il pc, spengo la luce e mi metto a letto.

Ore 00.30: Mi alzo di scatto. Riaccendo il pc e disattivo l'account. Saluto tutti, è stato un piacere, ma non fa per me.

Oh, io ci ho provato eh; è stata l'ansia a fregarmi. Perchè ho spento il pc e ho pensato: ma io sono ancora lì in vetrina. No, non ce la faccio. Non ce la faccio perchè non voglio stare lì sopra anche quando non ci sono. Non voglio entrare in un mondo di cartone, non ci riesco proprio!

E allora, caro Facebook, è stato un piacere rapido e bastevole. Di certo sono meno severa di prima, avendolo provato. Magari mi perdo un pò di risate e qualche canzone, ma scelgo la vita vera. E sono contenta di averlo provato, perchè così sono ancora più sicura che senza facebook si vive bene, forse meglio :)

lunedì 20 giugno 2011

Serenata di strada - Modena City Ramblers




Una manciata di buoni ricordi.

domenica 19 giugno 2011

L'impotenza è nolontà, con un altro nome e dietro l'oblò.




"Non cambiare mai e cambia tutti i giorni" dice il buon vecchio Luciano.




Fosse così semplice. Fino a che punto i cambiamenti sono frutto della nostra volontà? E fino a che punto sorgono spontaneamente?




Scusate ma io alla naturalezza ci credo fino a un certo punto. Ogni nostra azione, ogni nostro comportamento è, secondo me, in qualche modo filtrato dalla nostra volontà, conscia o inconscia. Crearsi degli alibi per dire "non posso cambiare", molto spesso è lo stesso che dire "non ho voglia di cambiare" ma è più comodo.

Perchè ci si sta bene nello stallo. Ci si sta così bene che, voglio dire, perchè fare tutta questa fatica per cambiare le cose quando sono sempre state così? E questo vale in politica come nelle relazioni umane.

Un qualunquista disilluso (brutta razza da evitare assolutamente) che dice: "tanto non si può cambiare nulla", non fa altro che rivelare una sottile volontà di non cambiare nulla. O per lo meno, la volontà di non impegnarsi più di tanto. E nelle relazioni umane è lo stesso, chi dice "è il mio carattere", si mette al sicuro. Come se il carattere fosse un oblò attraverso cui guardare il mondo, un dato di fatto e non frutto di un processo. Come se si nascesse già predestinati. Scusate, ma io non ci credo. La verità è che se si vuole il cambiamento, per lo meno ci si prova.


E se non ci si prova, è perchè non c'è voglia di farlo. Ci si protegge dietro un velo d'impotenza e via così, a guardare il mondo attraverso l'oblò. Che poi, voglio dire, ci si sta pure bene dietro quell'oblò. Si resta seduti con le proprie certezze, mentre le incertezze le lasciamo agli altri.


La verità è che non esiste "non posso", esiste solo "non voglio", detto con parole diverse. E allora che la rivoluzione la facciano gli altri, e provino gli altri a cambiare le cose.


C'è, e c'è sempre stato, chi sceglie una mediocre sicurezza.


E scusate, ma io no. Io rompo l'oblò e esco fuori.