sabato 3 luglio 2010

Il sole dietro la collina

Ci sono due tipi di dolore: il primo è quello che ci procurano gli altri, il secondo è quello che ci auto procuriamo. Nel primo caso per quanto forte sia il dolore, sarà sempre indipendente dalla nostra volontà, perciò meno intenso, perchè porta alla rassegnazione.
Il secondo dolore invece, essendo causato dalla nostra volontà, può diventare lacerante, perchè investe anche la parte più razionale e al contempo emozionale di noi: la facoltà di scelta. Siamo condannati a scegliere, diceva Sartre. E quando una scelta è troppo dolorosa da portare avanti, il nostro istinto di sopravvivenza ci dice che è sbagliata. Spesso però, per quanto una scelta sia lacerante, dolorosa, sofferta, ingiusta, è necessaria. E può essere necessaria per noi o per qualcun altro.
L'unica speranza che ci fa continuare a perseguire la nostra scelta, in questi casi, è quella di vederla trasformarsi in felicità, per noi e per gli altri.
Così come l'unica speranza che ci fa prendere medicine disgustose è il fatto che ci possano far stare bene.
Quindi, nel dolore atroce e nel limbo dell'insicurezza, mi aggrappo con tutte le mie forze a questa speranza.
Spero con tutta me stessa che dietro la collina ritrovi il sole, il mio sole però, l'unico che può scaldarmi e illuminare le mie giornate.
E se lo ritroverò il mio sole, se lo ritroverò in fondo al mio cuore, correrò verso di lui, a costo di essere persuasa dal suo fuoco.
La collina ora però va scalata. E ci vuole tanto coraggio e forza per non mollare la presa.

1 commento:

  1. Condivido totalmente! E mi piace moltissimo la poesia più su pubblicata. Ieri leggevo un commento su Facebook che a memoria voglio citare: non tutto viene per nuocere se si guardano i segni. A questo io ho risposto che è vero, i segnali sono importanti, basta non cercare un appiglio per giustificare una scelta.
    Sono profondamente convinto che l'uomo è destinato a scegliere per l'intera sua vita ed è questo che ci rende razionali, anche se spesso le scelte sono dettate dai sentimenti.
    La caratteristica principale di una scelta, tuttavia, è la brutale mancanza di cuscinetti quando essa porta dolore.
    Le conseguenze non le pagano chi ha per esempio dato un consiglio, le conseguenze le paga chi sceglie.Ma questo denota anche grande coraggio e pienezza di sè.
    Non tutto viene per nuocere, ma tutto può trasformarsi in felicità, basta volerlo. Il guaio è che spesso non lo vogliamo veramente.
    Io sono appeso ad una montagna dalla quale riesco ad intravedere una'altra montagna che mi genera una grande voglia di scalata, ma non riesco ancora a superare l'ostacolo sul quale sono aggrappato.E giorno dopo giorno provo a resistere e a fare passi avanti verso la vetta di questa montagna, dalla quale poi ripartire per la nuova scalata, ma non sempre riesco a salire di quota.
    Lo sforzo più grande lo devo compiere per non cadere nel burrone dietro di me che mi riporterebbe indietro nel percorso personale fin qui svolto.
    Ci sono due forze fissate al mio baricentro:la pirma si chiama "ricordo" e mi porta verso il burrone,l'altra si chiama "felicità" e mi porta su verso la vetta.Sommando i due vettori si può tracciare la traiettoria del mio cammino,come su detto.
    La conservazione appartiene alla natura dell'uomo, ma la voglia di scoprire è più forte in alcuni casi...allora mi dico di essere forte e di non lasciare mai la presa.
    Il momento più difficile è la notte, fredda e buia da vivere da soli qui su aggrappati. Ma ogni mattina, per natura, mi colpisce un gran bel raggio di sole che mi da carica e vita ed energia permettendomi di continuare la scalata...

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