sabato 29 ottobre 2011

Domenica mattina

Ci sono un paio di calze velate sul tappeto a righe che copre il parquet chiaro.
C’è una sciarpa che profuma ancora di sera sulla poltrona sotto la finestra. Sulla stessa poltrona un paio di jeans con la cinta infilata, una camicia a righe, un reggiseno e una borsa aperta.
Le tende trasparenti e le tapparelle chiuse. Filtra un raggio del sole freddo di Dicembre.
La porta è socchiusa. La radiosveglia sul comodino segna l’ora lampeggiando in silenzio, rispettosa e inutile. Accanto, un cellulare spento. Due orecchini e un filo di perle poggiati su un libro, fermato da una foto a pagina 216.
Sopra la testata, quella foto scattata per caso, più bella in bianco e nero.
Morbidi cuscini ricamati poggiati sul letto e un caldo piumone bianco.
Sotto il piumino s’indovinano le forme addormentate e si muove solo il respiro.
I corpi nudi, le dita ancora intrecciate e i piedi vicini.
Il tepore sereno del sonno che si consuma fino a quando ce n’è, senza sveglia a comandare.


È domenica mattina e la felicità deve essere una cosa del genere.

1 commento: