martedì 30 novembre 2010

Partecipazione è democrazia. A Roma contro ddl Gelmini.

Non è bastata la pioggia, nè gli schieramenti di forze dell'ordine a fermare stamattina l'onda di studenti che ha invaso Roma. Starci dentro è vivere la protesta da vicino, lottare realmente per ciò in cui si crede. Mentre scrivo continua la consultazione alla Camera. Purtroppo, probabilmente, le sconfitte del Governo sui vari emendamenti non saranno sufficienti a fermare il decreto Gelmini. Comunque andrà, ciò che di buono sta portando questo rivolgimento politico e sociale, è la riscoperta della partecipazione attiva. Stamattina si respirava la democrazia, nel vero senso della parola. Il potere nelle mani del popolo, potere che se non è entrato alla Camera, si è comunque imposto come voce di dissenso, in tutti i visi dei giovani che ho incontrato decisi a far sentire la propria voce. Una voce univoca, unita e forte. Ci siamo fatti sentire, per difendere il diritto più prezioso che c'è: quello all'istruzione di tutti e non solo di pochi. A una cultura che non sia merce di scambio, ma valore fondante della società. Stamattina un grido s'è levato alto da Roma, da Palermo, da Firenze, da Pisa. La democrazia è prima di tutto partecipazione e stamattina tutti noi l'abbiamo onorata, la nostra democrazia.

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