giovedì 11 novembre 2010

Un profumo, un ricordo




Passeggiando assorta nei miei pensieri e isolata dal mondo grazie a quella meravigliosa invenzione che è l’i-pod, oggi ho avuto un flash. Un profumo noto, conosciuto, familiare, ha superato il limite imposto dal mio raffreddore e mi ha colpito. Era una signora, di cui ho visto solo la schiena. È passata a qualche metro da me e in un istante il suo profumo mi ha portato alla mente la mia maestra delle elementari, donna bellissima e austera e con lei, il ricordo dei sentimenti a questa figura associati.
Questo fatto, apparentemente insignificante, mi ha fatto tanto pensare. Certo, non è la prima volta che succede. Spessissimo sentendo un odore la mia mente vaga e si collega a situazioni vissute, a persone incontrate, ad attimi del passato. Mi ha sempre affascinato l’idea che un impulso sensoriale, tra l’altro involontario, quale è l’olfatto, possa provocare un ping pong di riferimenti mentali e scatenare la tempesta del ricordo.
Ma la cosa che mi stupisce anche di più è che, in determinate circostante e concentrandomi un po’, io, come penso chiunque, riesca a ricordare un profumo, al punto di riuscire a sentirlo.
Nella vita mi muove un istinto pragmatico, scientifico e causale, perciò credo che la ragione di tutto ciò sia biologica, fisica. E navigando in cerca di riferimenti che potessero aiutarmi a sbrogliare la matassa, mi sono imbattuta in una pubblicazione che spero sia illuminante. Si chiama “Il naso intelligente”, un libro scritto da Rosalia Cavalieri, docente di Semiotica e Teoria della comunicazione. L’editore è Laterza ed è uscito nel 2009. Tra l’altro mi pare di ricordare che, appena uscito, fosse stato consigliato da Repubblica.
Provvederò a comprarlo al più presto sperando che possa soddisfare la mia curiosità, certa che conoscere le ragioni scientifiche per cui un fenomeno accade, non limita in alcun modo il fascino di quel fenomeno, al contrario lo accresce.

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