domenica 22 maggio 2011

Quello che ho scoperto oggi.


Oggi ho scoperto che basta un istante per cambiare tutto. Ho scoperto che le emozioni non vivono di vita propria, bisogna alimentarle col pensiero. Ho scoperto che un ricordo ti può tagliare il cuore. Ho scoperto che ogni passo è davvero una scelta. Ho scoperto che non si può mai dare nulla per scontato, nè pensare di sapere tutto e di capire tutto. Oggi ho scoperto che serve sempre un motivo. E ho scoperto che ce lo possiamo dare noi un motivo. Ho scoperto che la forza di volontà è faticosa. Oggi ho scoperto che l'evidenza è un'alleata che ferisce. Ho scoperto che una scena ti rimane dentro allo stomaco e ti basta. Oggi ho scoperto che niente è assoluto, niente è dato, tutto è relativo. Ho scoperto che non possiamo mai finire di metterci in discussione. E ho scoperto che non possiamo mai finire di mettere in discussione gli altri. Oggi ho scoperto che quando ci si crede forti e si cade, ci si fa più male. Ho scoperto che la resa certe volte è l'unica strada. Oggi ho scoperto che il senso di colpa ti uccide, ma la delusione di più. Ho scoperto che per quanti sforzi tu faccia, i mulini a vento continuano a girare nel loro circolo vizioso. E tu non puoi farci proprio niente. Ho scoperto che non basta dire "non ne vale la pena". Bisogna anche crederci. Oggi ho scoperto che non si finisce mai di imparare dai propri errori. E non si finisce mai di conoscere le persone che si hanno di fronte. E certe volte basta togliersi la benda dagli occhi. Oggi ho scoperto che la rabbia certe volte è un appiglio. E ho scoperto che con la rabbia, lo stupore, l'incredulità e la verità che ti si para davanti, ci si può leccare le ferite e alzare la testa per guardare al domani.

E, per oggi, quello che ho scoperto mi basta.

1 commento:

  1. Si impara che convincersi delle cose sia la strada giusta per darsi, anche velatamente, una giustificazione. Si impara che quando non hai più appigli li cerchi sulla schiena degli altri. Si impara che la convinzione ha pochi limiti, soprattutto se ce l’hai dentro di te. E scorre passo passo col tuo sangue.

    Ma si dovrebbe imparare che quando si mette in discussione se stessi, non si dovrebbe minimamente pensare di mettere in discussione gli altri. Perché i risultati arrivano falsati.

    E allo stesso tempo, che quando provi ad imparare dai tuoi errori, in quei momenti, gli errori degli altri non dovrebbero avere voce in capitolo. Sussurrano ‘parole e consigli’ fuorvianti. Almeno fuori tema.

    Che il senso di colpa nostro, è molto meno forte della delusione che hai provocato negli altri. Che i mulini a vento continuano a girare soprattutto se c’è qualcuno che si mette con tenacia a soffiarci sopra con il vento a favore. E non è vero che non puoi farci nulla, potresti almeno trattenere il fiato qualche volta.

    Si dovrebbe imparare che l’evidenza che crei negli altri può fare molto più male di quella che di conseguenza si crea in noi. E che più che le scene da interpretare, fanno male i fatti e le certezze che crei negli altri.

    Si dovrebbe imparare che più che dire che non si finisce mai di conoscere le persone che hai di fronte e convincersi che ci siano bende da togliere, sarebbe il caso, senza se e senza ma, di imparare a conoscere bene se stessi. Indipendentemente dagli altri. E provare a cambiare rotta se già, più volte, hai centrato qualche scoglio. E si dovrebbe imparare che non servono certe cose per leccarsi le ferite. Basterebbe prendere consapevolezza di come si è fatti e lavorarci sopra. Senza creare interferenze. Senza cercare scorciatoie. Senza dire ‘si ho capita ma tu…’.

    Ma alla fine l’unica cosa che si impara è che si può dire ‘io’, ma ad un certo punto è molto più facile dire ‘tu’. Come sempre del resto.

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